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PICCHIO

Picchio

L'ancestrale senso dell'automotive

La Fabbrica di Sogni

Nel confine tra Marche e Abruzzo, sorge un piccolo villaggio di irriducibili...

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Difficile spiegare l'esperienza alla Picchio.
Il sound dei motori che fanno tremare le mura dalla fabbrica, l'odore dell'olio e della benzina delle macchine da corsa, l'essenza dell' aria che solo quell'officina può avere.
E i progetti, quanti progetti.
Correre avanti e indietro tra l'officina e l'ufficio per essere sicuri di rispettare le tolleranze. 
Accarezzare quei prototipi, entrarci dentro e stringere forte il volante.
Oppure passeggiare tra i macchinari, osservarli e riempirsi di bellezza meccanica.

E quelle altre macchine, mezze nude e mezze vestite, la meccanica esposta che diventa stile.
La tecnologia, fredda, moderna, ma inserita in un contesto che sembra congelato dagli anni '70.
Un sapore retrò nell'anima di quella scuderia, l'amore viscerare per l'automobile.
Quell'oggetto inventato dalla voglia dell'uomo di scappare, forse da sè stesso, di andare via.
Tutto ciò che fu sta ancora lì, testardamente ancorato a quel concetto di purezza che ormai si è perso.

Quell'unione uomo-macchina che ha lasciato spazio a ciò che viviamo adesso, un mondo di plastica dove si viaggia su lavatrici a quattro ruote, impianto stereo da fare invidia ai cinema e motori che neanche si sentono e se lo fanno, meglio alzare il volume dell'autoradio.
Allontanandomi da lì mi sono allontanato anche dall'automotive, un mondo che non sento più mio.
Ma, quando voglio risentirmi bambino, anche solo per un'ora, torno lì, respiro quell'ambiente, mi faccio scendere una lacrima e vado via. 

I Progetti

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SR2 Street Legal

700 Kg di pura adrenalina

Barchetta estrema, senza fronzoli, cattiva, aggressiva, impegnativa, ma soprattutto veloce e leggerissima. E’ nata dall’originale SR2 da competizione. Partendo dal gruppo telaio/motore, è stato effettuato un profondo restyling degli esterni, mentre per gli interni si è optato per un completo redesign. Il risultato è questo concentrato di aggressività ed eleganza che starebbe bene sia in pista che nei centri cittadini più alla moda.

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La genesi della Bestia

Gli Sketches

La ricetta base per ogni progetto è:

  • Disegnare

  • Disegnare

  • Disegnare

Più semplicemente, creare tanti bozzetti dà la possibilità di tentare diverse strade. 

Quindi definire la forma e le proporzioni dei volumi, i colori e lo stile intrinseco.

Forma e sostanza si devono fondere per creare qualcosa di organico, razionale e, possibilmente, bello.

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Stile retrò, purezza delle forme 

Gli Esterni

Ricostruzione totale della barchetta di partenza. Lo stile evoca le forme sinuose delle fuoriserie anni '60, con utilizzo di linee morbide e forti bombature sulle fiancate.

Largo utilizzo di carry over per fanali, specchietti e gruppi ruota al fine di una più semplice omologazione ad uso stradale.

Ogni sua parte, come roll bar e poggiatesta, è stata studiata per mantenere stile, leggerezza e robustezza

L'assenza di un parabrezza è ovviata da un grande deflettore nero inclinabile.

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Il necessario per correre

Gli Interni

Lo stile sixties degli esterni si riflette naturalmente negli interni, votati esclusivamente all'essenzialità e sicurezza, il tutto concentrato in una classica eleganza che solo i cruscotti d'epoca possono avere.

I comandi che si trovano possono lasciare interdetti gli automobilisti moderni, ma qui si parla di domare 700 cv in 700 kg di pura meccanica. Quindi spazio a stacco batteria, estintore, ripartitore di frenata meccanico e comandi multipli di accensione motore. 

Unico elemento classicamente tecnologico, il quadro strumenti elettronico con funzione pista.

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CN2 Evo Street Legal

Piccola peste

da usare con cautela

Sorellina ancora più cattiva ed estrema della SR2 sl. Esagerata in ogni sua forma, è dedicata solamente a chi vuol bruciare i cordoli e i rettilinei di ogni pista. Deriva meccanicamente dalla CN2 Evo, barchetta utilizzata dalla Picchio nei Campionati Velocita Montagna in Italia ed Europa. La sua leggerezza, potenza e deportanza , unita al cambio corto e un telaio estremo, la portano ad avere prestazioni in curva inimmaginabili, vicini a vetture da competizione di ben più alto segmento come Wec o F1. Per tutto questo, è altamente sconsigliata a deboli di cuore e principianti della guida sportiva.

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Disegnala incazzata

Gli Sketches

Confronto alla Sr2 SL, la genesi della CN2-Evo SL è stata meno complessa. Il design molto pulito della base si è prestato volentieri ad una totale rivisitazione. Così tante piccole modifiche hanno completamente trasformato un prototipo leggero da CIVM in una bestiaccia da track day quasi naturalmente.

Come spesso si sente dire, il DNA non mente: ho semplicemente seguito l'inclinazione stilistica della macchina.

In sintesi, ho voluto dare un'impronta più tecnologica e moderna confronto alla sorella,  considerando comunque che si parla sempre e solo di pura meccanica. Elettronica? No, grazie.